Quanti conoscono l’espressione “vittimizzazione secondaria”? Per quanto ad alcuni possa sembrare qualcosa di raro o addirittura sconosciuto tutti noi, almeno una volta nell’ultimo anno, abbiamo sentito esempi di questa pratica alla radio, in televisione, o magari di persona. Ma facciamo chiarezza, onde evitare fraintendimenti, citando un articolo di Repubblica del 7 luglio 2023:
Cos’è la vittimizzazione secondaria? E quando avviene? Si tratta di una forma di colpevolizzazione della vittima. Ed è in sostanza quel fenomeno per il quale le vittime di un reato, e in particolare di una violenza sessuale, subiscono una seconda aggressione. E a rendere la donna (o l’uomo) nuovamente vittima sono questa volta le istituzioni, i pregiudizi culturali e gli stereotipi.
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Può accadere nelle aule di tribunale, nei commissariati o nelle caserme in cui si denuncia, nelle strutture ospedaliere, sui media, sui social, da parte degli autori dei reati, di chi è a loro vicino, dell’opinione pubblica o di altri.
Viola Giannoli, 7 luglio 2023 “Cosa è la vittimizzazione secondaria e perché se ne parla” - Repubblica
Come precisato dalla Giannoli, subire questo tipo di aggressione non è per nulla difficile e, considerando la delicatezza di questa tematica, gli unici strumenti per combattere simili accadimenti sono la corretta informazione, il dialogo e il dibattito attorno al tema. È con questo preciso intento che giovedì 5 ottobre il Centro AntiViolenza Trento propone, nella Sala Nones di Palazzo Benvenuti dalle 17 alle 19, un momento di confronto sul tema per accrescerne la consapevolezza e stimolare una riflessione costruttiva. La serata vedrà la partecipazione dell’associazione MASC, che porterà in scena lo spettacolo teatrale “Secondo Atto” incentrato sull’argomento.
Per chiunque volesse partecipare, l’ingresso è libero e non è richiesta alcuna prenotazione.
